Quando si diventa mamma e si ha un figlio si cerca di fare tutto, di dare il massimo per il suo benessere, sia fisico che psicologico. Si è disponibili, lo si ama e qualsiasi cosa siamo disposte a fare per il suo bene. I sacrifici che facciamo come mamma, sono dettati dal cuore e dall’amore e non sono mai un peso, ma ci riempie il cuore di gioia fare qualcosa per il nostro cucciolo.
Quando i figli sono due o tre noi non ci dividiamo in due o in tre ma raddoppiamo e triplichiamo i nostri sforzi e le nostre cure, perché ogni figlio è un dono meraviglioso e non vorremmo mai deluderne uno.
Quando un figlio nasce le prime preoccupazioni sono per la sua crescita ponderale, poi per i dentini che spuntano, poi perché impara a camminare, quindi cade, poi corre, poi la bici e quindi la scuola materna e così via….la lista è infinita! I primi raffreddori, le prime influenze, le malattie infettive, le vacinazioni…..le liti del piccolo con i compagnetti…..è una preoccupazione continua!
In tutto ciò ciascuna di noi cerca di fare del proprio meglio per essere all’altezza della situazione, senza mai tirarsi indietro. Quante volte ci si sente chiamare con voce più o meno lagnosa…mamma…mammaaa…..e a qualsiasi ora del giorno o della notte siamo pronte a correre, perché un figlio viene sempre prima di noi.
Poi arriva un giorno in cui non bisogna più impicciarsi degli “affari” dei figli, bisogna continuare a guardare e a sorvegliare a distanza, facendo finta di non sapere, di non capire e soffrendo dentro, in silenzio, senza farsi vedere dai figli.
Perché il tuo aiuto, il tuo consiglio non serve più, non è più richiesto. Perché tanto tu non puoi capire….ed è giusto così lo so…però fa male ed è così difficile da accettare.
E’ difficile vedere i figli cadere, faticare nel rialzarsi ma che non vogliono la tua mano tesa pronta ad aiutarli a rialzarsi. Eppure lo so, è giusto così, perché ormai sono grandi e devono fare tutto da soli….quando hanno 20 anni è più facile mettersi da parte ma quando ne hanno solo 16 e si comportano così da sempre, è dura, molto dura.
Io non posso fare a meno di soffrire, di stare male….da sola, in silenzio, di piangere e di chiedermi se e dove ho sbagliato. Di sentirmi sola e messa da parte….ma probabilmente una mamma è anche questo….devo imparare! Ciao ciao a tutte Gisella